Liturgia

Celebrare la Pasqua

di don Ernesto Testi

Ci stiamo avvicinando alla celebrazione annuale della Pasqua, e credo sia opportuno richiamare per tutti l’ importanza di questo momento fondamentale della vita della Chiesa.

Si comincia con la Domenica delle Palme. La liturgia mette al centro due momenti tra loro strettamente collegati: l’ingresso a Gerusalemme e la Passione del Signore, attraverso la processione e la celebrazione eucaristica. Scopo del riunirsi fuori dalla chiesa per la benedizione degli ulivi fa emergere la dimensione di imitazione del Signore. Siamo suoi discepoli e vogliamo seguirlo. La lettura della Passione e la celebrazione dell’Eucaristia ci introducono nel mistero della sofferenza e della passione del Signore.

Il Triduo Pasquale comprende il Venerdì santo, il Sabato santo e la Domenica di Risurrezione. Dato però il carattere pasquale della Cena del Signore, entra nella celebrazione del Triduo anche la Messa vespertina del Giovedì santo. La Domenica di Pasqua è insieme l’ultimo giorno del Triduo, e il primo del tempo di Pasqua. Il grande Triduo costituisce il cuore delle celebrazioni pasquali e di tutta la vita ecclesiale.

La mattina del Giovedì Santo il Vescovo nella Cattedrale consacra il Crisma e benedice l’olio dei catecumeni e degli infermi, che serviranno in tutte le parrocchie della diocesi per l’amministrazione dei Sacramenti nel corso dell’anno. Durante la celebrazione serale, gli Oli vengono accolti dalle singole comunità cristiane, riunite per rivivere l’istituzione dell’Eucaristia e del Sacerdozio Ministeriale, e accogliere il comandamento dell’amore fraterno. L’Eucaristia viene solennemente riposta nel tabernacolo ornato a festa (che la tradizione popolare chiama impropriamente “sepolcro”) per essere adorata.

Il Venerdì Santo celebra la Passione, che culmina nella Morte. L’ austera quanto bella Celebrazione della Morte del Signore è il centro di questo giorno.

Il Sabato Santo celebra il mistero della sepoltura: quel sepolcro vuoto, che prepara il trionfo al di là di tutte le apparenze, sottolinea nel cristianesimo l’importanza della speranza. La Notte e il Giorno di Pasqua presentano il culmine dell’evento pasquale: il trionfo di Cristo sulla morte, che conferisce a tutto il messaggio evangelico il suo carattere decisamente positivo di gioia e di vittoria. Nella solenne Veglia della Notte ogni fedele rinnova la propria appartenenza a Cristo, la professione della Fede, e ravviva la grazia del Sacramento del Battesimo.

La vita risorta del Cristo è così comunicata realmente a ciascuno. Il Triduo pasquale è un tutto profondamente unitario: celebrare il Triduo pasquale in pienezza comporta il partecipare a tutti i riti previsti, senza sottrazione. È decisivo percepire l’intreccio inscindibile dei tre aspetti del mistero di Cristo: «Crocifisso Sepolto – Risorto» (S.Agostino); ciascuno richiama e implica gli altri. Si tratta di una morte, ma “gloriosa”; di una discesa (agli inferi), ma “elevante”; di una risurrezione, ma dell’Agnello immolato, che con i segni della passione vive immortale.